Differenze tra Cannabis Sativa e Cannabis Indica

Differenza tra cannabis indica e cannabis sativa

Quante volte ti sei chiesto quale differenza c’è tra i vari strain di Cannabis Indica e quelli di Cannabis Sativa? Con questo articolo chiariamo in maniera semplice ed esaustiva tutte le caratteristiche delle due grandi famiglie di marijuana sotto il profilo strutturale che in termini di effetti.

Cannabis Indica e Cannabis Sativa

Cannabis Indica e Cannabis Sativa costituiscono due dei principali ceppi di Cannabis appartenenti a due grandi famiglie primarie, l’Indica e la Sativa.

È bene precisare che l’erba che oggi viene prevalentemente consumata in tutto il mondo è frutto di ibridi graduali che presentano le caratteristiche ora dell’una ora dell’altra, anche per consentire una coltivazione più semplice e raccolti più rapidi ed intensivi.

Se vuoi conoscere informazioni dettagliate per ogni tipo di pianta, puoi consultare le descrizioni delle varie tipologie di marijuana, raggruppate per famiglia:

Cannabis Indica
Cannabis Sativa
Cannabis Ibrida

Le indicazioni fornite di seguito, dunque, rappresentano solo delle guide di massima per comprendere a grandi linee il tipo di pianta che avete di fronte, essendo comunque necessario un ulteriore approfondimento sulla singola pianta di Cannabis per scoprirne ulteriori informazioni.

Alla base di questa classificazione, oltre che una prima differenziazione a livello strutturale, vi sono effetti differenti su corpo e mente che rendono la cannabis Sativa ed Indica più o meno adatte all’ottenimento di determinati effetti ricreativi o per specifici utilizzi terapeutici.

Tra i consumatori più esperti di marijuana, generalmente, si dice che l’indica va preferita la mattina, mentre la sera la Sativa. Perché? Di seguito troverete le principali differenze di questi ceppi relativamente alla formaorigini geografiche, fioritura, effetti e indicazioni terapeutiche.

Forma e struttura: differenza tra indica e sativa

Dal punto di vista morfologico andiamo ad analizzare nel dettaglio la foglia e la struttura della pianta.

La Foglia di cannabis

Il primo e più evidente elemento distintivo tra i ceppi di cannabis indica e cannabis sativa sono le foglie.

Dal punto di vista morfologico, le foglie della Cannabis Indica si caratterizzano per la tipica foglia larga, mentre le foglie della Cannabis Sativa presentano una strutture della foglia snella.

Guardando in rete, tra le immagini di cannabis più diffuse, la cannabis Sativa è quella più rappresentata anche per la facilità con cui è possibile distinguerla dalle altre varietà di piante. La foglia larga tipica della Cannabis Indica, infatti si presta ad essere confusa con altre varietà che sono apparentemente simili alla marijuana, ma poco hanno a che vederne.

La Struttura della pianta: Fusto e Germogli

Altro elemento morfologico utile a distinguere le due varietà di cannabis è la struttura della pianta.

Il fusto delle piante di Cannabis Indica è corto, caratterizzato da nodi a intervalli regolari dove si formano diversi rami, da cui si diramano foglie. I germogli dei fiori di Indica crescono a grappoli compatti. Per queste caratteristiche, la Indica si presta maggiormente alla coltivazione Indoor, dal momento che necessita spazi più ridotti per crescere.

La Cannabis Sativa, invece, si caratterizza per un fusto alto e longilineo e possono raggiungere altezze superiori ai 5 metri. I germogli di sativa tendenzialmente sono più grandi rispetto a quelli di Indica, anche se, una volta seccati, pesano meno rispetto a agli stessi dell’Indica per la loro densità inferiore.

Origini Geografiche dell’indica e della sativa

La denominazione propria di questi ceppi di cannabis esplica in parte anche le origini di queste piantagioni.

Dai primi studi sugli effetti stupefacenti condotti dal biologo francese Jean-Baptiste Lamarck nel 1785 è emerso che alcune piante di Marijuana provenienti dall’India avevano effetti euforici e stupefacenti moto diversi rispetto alle piante di Canapa comunemente coltivate in Europa.

Alla Cannabis prodotta in India è stata dunque attribuita la nomenclatura “Indica” per contrapporla alla cannabis Sativa prodotta in Europa.

Oggi questa distinzione appare in parte riduttiva stante la rapidissima diffusione a livello globale della coltivazione di Cannabis e il conseguente moltiplicarsi di numerosissime varietà aventi diverse caratteristiche e proprietà.

Fioritura della cannabis

Al termine del ciclo di crescita, conosciuto anche come fase vegetativa della pianta di marijuana, sia essa Indica o Sativa, si assiste alla produzione di germogli, la cosiddetta fase di fioritura.

I tempi medi per la raccolta sono pressoché identici per le due specie di cannabis anche se l’Indica registra una fase vegetativa più lenta ed una fioritura più veloce e viceversa per la Sativa, ovvero tempi di fioritura rallentati ma fase vegetativa rapida.

Ciò va a conferma anche dalle strutture proprie delle piante. La pianta indica, avendo una fase vegetativa generalmente inferiore rispetto alla sativa, rimane più piccola e difficilmente può superare i 2 metri di altezza se coltivata in outdoor. La sativa invece può arrivare anche a 5 metri d’altezza coltivata all’esterno.

I tempi di raccolto dunque per entrambe le varietà vanno dalle 8 alle 12 settimane.

Effetti ricreativi della cannabis

Argomentare sugli effetti della cannabis Indica e Sativa significa scontrarsi con una delle realtà di base della cannabis. Gli effetti della cannabis variano da persona a persona a seconda della propria propensione a risentire, maturare e sviluppare alcuni aspetti piuttosto che altri!

Fatta questa doverosa premessa, possiamo affermare che in linea di massima l’Indica ha un effetto sedativo e rilassante mentre la Sativa un effetto stimolante ed euforizzante.

Effetti ricreativi della Cannabis Indica

Il consumo di Cannabis Indica provoca prevalentemente il rilassamento dei tessuti ed è particolarmente adatta ad una serata comoda, magari passata sul divano ad ascoltare musica e può addirittura avere effetti soporiferi in dosi elevate.

Effetti ricreativi della Cannabis Sativa

Il consumo di Sativa è invece adatto a stimolare la propria creatività la concentrazione o lanciarsi in occasioni avventurose ed in forti concentrazioni può dare effetti quasi psichedelici.

Applicazioni terapeutiche della cannabis

Discorso a parte meritano gli aspetti terapeutici e farmacologici della Cannabis, che negli ultimi anni sta trovando sempre più applicazioni a livello globale. La Cannabis medicinale può addirittura essere trovata in apposite farmacie anche in Italia e può essere impiegata per trattare diverse patologie comuni.

Effetti terapeutici della Cannabis Indica

In termini assoluti può affermarsi che le piante di Indica hanno contenuti di CBD maggiori e di THC più bassi e po’ essere utilizzata per:

  • Rilassamento muscolare
  • Riduzione del dolore acuto
  • Riduzione della nausea
  • Aumento dell’appetito
  • Aumento della dopamina e conseguente aumento della percezione del piacere
  • Induzione del sonno

Effetti terapeutici della Cannabis Sativa

I farmaci prodotti a partire dalle piante di Sativa, rispetto ai fenotipi di Indica, hanno un basso tasso di CBD e cospicue quantità di THC e le principali caratteristiche dei ceppi medicinali sono:

  • Riduzione dell’ansia
  • Miglioramento dello stato d’animo a seguito di depressione
  • Riduzione del dolore cronico
  • Aumento di attenzione e creatività
  • Aumento della serotonina e conseguente miglioramento dell’apprendimento e del tono dell’umore generale
  • Diminuzione della fatica

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