Hashish Legale e Terapeutico

Hashish legale e terapeutico

Sentiamo spesso parlare di cannabis legale e cannabis terapeutica. Questa definizione può essere anche applicata all’hashish, quindi troveremo hashish legale ed hashish terapeutico. All’apparenza sembra si possa trattare dello stesso prodotto, ma così non è. Vediamo insieme quali sono le differenze tra l’uno e l’altro.

Differenze tra hashish legale e terapeutico

Tra le varie tipologie di cannabinoidi che derivano, appunto, dalla Cannabis troviamo hashish che altro non è che la resina ottenuta dalle sottili infiorescenze o dalle appendici dalla pianta di Canapa Sativa L.. Nonostante ciò, anche altre parti dei fiori e delle foglie potrebbero essere incluse nella sua produzione.

La categoria a cui appartiene è quella degli allucinogeni. Per quanto concerne, invece, il modo d’uso più generalmente utilizzato è il mix con tabacco per un utilizzo come sigaretta rollata a mano (joint) o in pipe speciali (chillums). A proposito, scopri quali sono le differenze tra Blunt, Join e Spliff.

Ma, a prescindere da questi aspetti peculiari, in questo articolo andremo a trattare quelle che sono le differenze tra quella che viene definita hashish legale ed hashish terapeutico.

Passaggi importanti che derivano, in particolar modo, dal fatto che la cannabis divenuta legale in Italia dal 2017, sulla base del contenuto di THC. Questo principio attivo è ciò che è in grado di provocare quelli che vengono definiti “effetti indesiderati” o assuefazione e dipendenza.

L’hashish: le sue origini e in che modo viene definita legale in Italia

Hashish è una delle sostanze più antiche derivate dalla cannabis ed è una sorta di resina ottenuta a partire dalla lavorazione delle infiorescenze femminili (molto apprezzato tra chi fa uso di cannabis).

A prescindere dalla forma e dal colore (in quanto possono essere differenti), le sue origini sono antichissime, infatti veniva persino utilizzata nelle cerimonie religiose, nei riti di passaggio e nelle cerimonie festive.

Diverse anche le metodologie di lavorazione per la produzione di questo tipo di concentrato: dalla setacciatura a secco all’estrazione a freddo o Ice-O-Lator, sono davvero molteplici i metodi utilizzati che permettono di produrre diversi tipi di hashish.

Inoltre, a seconda delle varietà corrispondono percentuali differenti di principi attivi che determinano la potenza degli effetti del prodotto.

Per approfondire il discorso relativo all’hashish appare doveroso rivelare il fatto che in Italia è possibile acquistare la famigerata cannabis legale (o light) a partire dal 2017, dunque molto recentemente. Una lotta, quella della legalizzazione, che non trova ancora vincitori nonostante i molteplici e documentati effetti benefici che comporta l’uso di cannabis (ovviamente, sotto prescrizione medica e a dosi moderate, soprattutto se si è alle prime armi).

Da questo punto in poi, diviene indispensabile cercare di comprendere quelle che sono, invece, le differenziazioni tra hashish legale ed hashish terapeutico.

La differenza tra Hashish Legale ed Hashish Terapeutico

Partiamo subito con il dire che l’hashish legale viene definito in questo modo per via del suo basso contenuto di THC. Come dicevamo prima, questa prerogativa lo rende innocuo e, di conseguenza, privo di effetti psicotropi. Non provoca, dunque, dipendenza ma non la si può definire terapeutica perciò non lo si può utilizzare liberamente per scopi medici. Difatti, a tal proposito, all’hashish terapeutico è stato attribuito questo appellativo in quanto il suo impiego è esclusivamente farmaceutico (viene realizzato solo per questi scopi specifici).

Ma quali sono le differenze tra la cannabis legale e quella farmacologica?

Dunque, facciamo subito chiarezza: la cannabis legale viene definita tale poiché raggruppa i derivati della Canapa Sativa L. (unica varietà coltivabile in Italia e in Europa), il cui contenuto di THC (tetracannabinolo) risulti essere inferiore o pari allo 0,5% secondo l’attuale normativa. Tale fattore numerico è stato stabilito nella legge n. 242 del 2016 entrata in vigore nel gennaio del 2017 e definisce che, la minima presenza di THC non costituisce e non è responsabile degli effetti stupefacenti, dunque non viene considerata una sostanza psicoattiva. Ovviamente, è sempre consigliato affidarsi a un esperto e acquistare tali sostanze attraverso canali sicuri, affidabili e trasparenti (quali sono i rivenditori autorizzati).

L’hashish terapeutico si differenzia da quello legale, sostanzialmente, per il contenuto di THC che è più alto. Infatti, il tasso percentuale oscilla tra il 5 e l’8% e i medicinali contenenti questo principio attivo possono essere ottenuti solo a seguito di circostanze patologiche ben definite e previa prescrizione del medico curante.

Si tratta di un tipo di cannabis destinata all’uso farmaceutico e terapeutico e viene coltivata presso lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze. Infine, ci appare doveroso ricordare che la produzione della materia prima avviene nel rispetto delle normative comunitarie e in conformità al Testo Unico sulle droghe del 1990.

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